Decreto fiscale: più tempo per le cartelle

Cassa integrazione, Assegno unico figli, cartelle

Decreto fiscale: più tempo per le cartelle

Più tempo per pagare le cartelle esattoriali; possibilità di rientrare nella Rottamazione ter e nel Saldo e stralcio anche se non si è versata qualche rata; altri 300 milioni per gli incentivi per le auto ecologiche; 13 settimane in più di cassa integrazione dove scade il blocco dei licenziamenti mentre l’ammortizzatore sociale per i lavoratori ex Alitalia è prolungato fino alla fine del 2022; nuovi congedi parentali; 200 milioni in più per il Reddito di cittadinanza; 6 miliardi al fondo per l’assegno unico per i figli. Sono i contenuti principali della bozza di decreto-legge all’esame del Consiglio dei ministri. Un testo di 23 articoli, che comprende anche l’articolo 15 con tutte le nuove disposizioni per rafforzare la prevenzione, i controlli e le sanzioni contro gli infortuni sul lavoro.

 

Più tempo per le cartelle

La parte fiscale prevede, all’articolo 1, la riapertura dei termini per i contribuenti con in corso piani di rateizzazione agevolata dei debiti con il Fisco. Il versamento delle rate che andavano pagate nel 2020 e il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021 è considerato valido «se effettuato integralmente» entro il 30 novembre 2021. Viene riammesso alla rateazione anche chi è decaduto durante la pandemia: dal 31 ottobre 2021 potrà riprendere i versamenti in 18 rate anziché 10 (articolo 3). L’articolo 2 stabilisce invece che le cartelle esattoriali notificate dal primo settembre 2021 al 31 dicembre 2021 possono essere pagate in 150 giorni anziché 60. Il decreto dispone anche la semplificazione della disciplina patent box (regime di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright e brevetti industriali) e la possibilità, per chi ha indebitamente utilizzato in compensazione il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, di riversarlo senza sanzioni e interessi.

  

Più cassa integrazione

Per meglio gestire la fine del blocco dei licenziamenti, che il 31 ottobre si estenderà al terziario e alle piccole imprese, vengono concesse altre 13 settimane di cassa integrazione Covid, ovvero gratuite per le aziende, che potranno ricorrervi per sostenere fino alla fine dell’anno il reddito dei lavoratori sospesi anziché licenziare. Le settimane in più si riducono a 9 per i settori del tessile, abbigliamento e pelli. Il decreto prevede anche altri 12 mesi di integrazione salariale per i lavoratori di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner.

 

Fondi per l’assegno unico sui figli

La bozza contiene anche alcuni articoli che interessano la famiglia. C’è, all’articolo 10, il rifinanziamento dei congedi parentali al 50% per i lavoratori con figli minori di 14 anni in quarantena o in Dad. Viene cioè prorogato il congedo introdotta durante la pandemia e mantenuto fino allo scorso 30 giugno. Per chi ha figli tra 14 e 16 anni il congedo è previsto in forma non retribuita. Con l’articolo 12 si assegnano invece 200 milioni in più per il Reddito di cittadinanza per il 2021 mentre l’articolo 22 dispone che il Fondo per l’assegno universale sui figli «è incrementato di 6 miliardi di euro annui a decorrere dal 2022». Le risorse erano già previste dalla legge di Bilancio 2021.