Tasse non pagate e beni impignorabili dal Fisco

Quello che il Fisco non può toccare

Tasse non pagate e beni impignorabili dal Fisco

In un momento storico come quello attuale, senza precedenti e con dati non calcolabili da nessuno né a priori né a posteriori, il rischio per un imprenditore di dover saltare dei pagamenti di imposta è molto alto.

E’ bene quindi avere il quadro chiaro su tutto ciò che il Fisco puo’ fare nella fase esecutiva dei ruoli, e cioè nella fase di recupero coatto dell’imposta, in tutti quei casi appunto nei quali l’imprenditore risponde in prima persona ( tipico esempio, ditta individuale).

Va subito detto che ci sono beni che il Fisco non potrà mai togliere in caso di un procedimento esecutivo di pignoramento, mentre ce ne sono altri che possono essere pignorabili solo a determinate condizioni, pignoramenti che sono e rimangono sempre regolati dagli articoli 514, 515, 516 e 545 del Codice di Procedura Civile.

I beni impignorabili

Ci sono alcuni beni che non possono essere espropriati dal Fisco.

Sono beni che il legislatore considera di prima necessità, per i quali impedisce il pignoramento, rifacendosi ai diritti considerati fondamentali, come il diritto alla vita e alla dignità.

L’art. 514 del Codice di Procedura Civile dichiara impignorabili beni di prima necessità come vestiti, biancheria, letti, tavoli e sedie, posate e utensili, armadi, cassettiere, frigoriferi, stufe e fornelli a gas o elettrici, lavatrici.

E ancora libri, attrezzi e strumenti indispensabili allo svolgimento dell’attività lavorativa e per l’adempimento di una attività pubblica (per esempio i computer, auto e motoveicoli, ecc).

I crediti impignorabili

Riguardo i crediti non pignorabili, l’articolo 545 indica che non sono assoggettabili a pignoramento i crediti alimentari, per esempio quelli dovuti in regime di separazione.

E non possono essere pignorati i sussidi per maternità, malattie e quelli per il sostentamento di persone in stato di indigenza.

Inoltre non possono essere oggetto di esecuzione forzata le pensioni minime.

Per le altre pensioni, il pignoramento può essere attuato ma solo nella misura di 1/5 per la parte della pensione eccedente la soglia minima.

 Esempio, supponiamo che la pensione minima sia 500 euro e il debitore riceva una pensione mensile di 750 euro. Il pignoramento può scattare solo per un 20% sui 250 euro eccedenti la soglia minima dei 500 euro.

La pignorabilità della casa

Forse non tutti sano che il Fisco non può pignorare la casa se ricorrono alcune condizioni.

 Tra queste condizioni ci sono: 

  • che sia l’unica abitazione del debitore;
  • che questi vi abbia la propria residenza;
  • sia accatastata come civile abitazione.

 Queste sono condizioni imprescindibili per fare valere il diritto di impignorabilità dell’abitazione.

Attenzione, questo vale esclusivamente in caso di esecuzione forzata da parte della Agenzie delle Entrate e Riscossione, ma non vale per i privati. Se il creditore è un privato, per esempio la banca, le condizioni sopra sono inapplicabili e la casa può essere pignorata.